Rincorsa del dollaro, l'euro scende sotto 1,33

2014-08-21 21

L’ipotesi di un rialzo nei tassi d’interesse della Federal Reserve americana carica il dollaro e spinge l’euro ai minimi da 11 mesi. Nella notte tra mercoledì e giovedì la moneta unica ha toccato quota 1,32 e 43 sulla banconota verde.

Sembrano dunque perdere di peso gli allarmismi sull’eccessiva forza dell’euro, additata da più parti come causa della debolezza delle esportazioni dell’Eurozona.

“Pensiamo che l’euro sia valutato più o meno correttamente da quasi tutti i punti di vista”, commenta Adam Cole, analista di RBC Capital Markets.

“In termini di competitività di lungo termine le stime del suo valore corretto sono intorno a 1 e 20-1 e 30. Per cui, se davvero è sopravvalutato, lo è solo in modo marginale”, aggiunge.

A dargli respiro sono arrivati i dati sul settore privato, i quali sembrano indicare un rimbalzo almeno della Germania nel terzo trimestre. Ma la frenata dell’economia di Eurolandia nel secondo stride con l’ottima performance statunitense.

“Certamente la debolezza nei numeri della crescita sarà fonte di preoccupazione per la Banca centrale europea nelle sue deliberazioni”, spiega Phyllis Papadavid di Bnp Paribas.

“Questa, e la debolezza dell’inflazione che vediamo, stanno chiaramente avendo un impatto sull’euro in particolare”, conclude.

L’inflazione è scesa allo 0,4% a luglio, il decimo mese consecutivo sotto la soglia dell’1%.

Uno smacco per il comitato direttivo guidato dal governatore Mario Draghi, il cui piano di allentamento monetario oggi in cantiere potrebbe contribuire a spingere al ribasso il valore dell’euro.

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