Protesta a oltranza in Pakistan, dove gli oppositori occupano Islamabad da venerdì scorso e si preparano alla grande manifestazione antigovernativa di martedì.
La zona rossa della capitale, dove si trovano le ambasciate straniere e i ministeri, è circondata da camion e filo spinato ed è controllata da migliaia di poliziotti visto che i dimostranti potrebbero cercare di accedervi come ha chiesto uno dei capi dell’opposizione, l’ex campione di cricket Imran Khan.
Quest’ultimo ha dato tempo fino a martedì sera al primo ministro Nawaz Sharif per dimettersi. Assieme all’altro leader della protesta, il religioso Tahir-ul-Qadri del partito Movimento del Popolo Pakistano, lo accusa di aver vinto le elezioni dello scorso anno grazie ai brogli.
Khan, che si è unito al sit-in, ha esortato i manifestanti alla disobbedienza civile, ossia a non pagare tasse e bollette. Poi il suo partito, il Movimento per la Giustizia, il terzo del Paese, ha ritirato i propri 34 deputati dal parlamento.