In Medio Oriente la tregua sembra per ora tenere e i negoziati proseguono. Il cessate il fuoco di 72 ore cui Israele e Hamas hanno acconsentito nella serata di domenica ha permesso la ripresa – in mattinata a Il Cairo – delle trattative indirette tra le parti mediate dall’Egitto. Ma il raggiungimento di un accordo per una pace duratura non è scontato, con le parti arroccate su posizioni ancora inconciliabili.
Gli abitanti di Gaza approfittano del momento di calma per cercare di tornare alla vita normale, dopo gli attacchi israeliani in risposta al lancio di razzi dalla Striscia. Un’offensiva che dall’8 luglio ha fatto quasi duemila morti tra i palestinesi e una settantina tra gli israeliani. Molti residenti tornano nelle proprie case, dopo avere trovato rifugio nelle scuole dell’Onu.
Alcuni palestinesi feriti sono arrivati ad Ankara per ricevere cure mediche, uno dei primi segni concreti dell’impegno promesso dal governo turco nei confronti della popolazione di Gaza.
Intanto la ong filo-palestinese turca che quattro anni fa cercò di aggirare il blocco sulla Striscia – in un tentativo culminato con la morte di dieci attivisti – annunaic una nuova spedizione.
