Il centenario della Grande Guerra. Un momento solenne e storico, che sottolinea l’importanza dell’unione e della condivisione dei popoli.
Liègi, in Belgio, rappresenta la prima reazione alla guerra, la prima opposizione.
Tra la gente si trovano diverse opinioni, ma tutte portano al rispetto e alla memoria:
“È giusto celebrare il ricordo di tutti quei soldati che si sono sacrificati e sono morti in guerra” dice una donna, che assiste alle celebrazioni.
Un’altra signora, invece: “Penso che dovremmo ricordare ai giovani che le situazioni in qualsiasi momento possono degenerare, anche nei conflitti attuali.
Quindi, va bene commemorare il passato, ma è anche giusto pensare al presente e a tutti coloro che si trovano nei luoghi di guerra e, purtroppo, combattono ancora”.
Celebrare per non dimenticare, per rendere vivo il ricordo di chi non c‘è più e sottolineare che ogni guerra è una lezione da imparare.
Simbolo di pace duratura, i Memoriale, che qui ha sede, riunisce sotto lo stesso tetto tutte le nazioni alleate.
Rudolf Herbert, euronews, Bruxelles:
Nel centenario della Grande Guerra ci sono molte pubblicazioni, programmi televisivi e sono stati pubblicati nuovi libri sul conflitto.
Si puo trovare davvero un buon motivo per celebrare l’evento con un sacco di Vip? Sì, c‘è una buona ragione perché l’occasione
consente di spiegare al pubblico che i politici europei sono consapevoli della storia del passato del continente
e si assumono la responsabilità per il presente e per il futuro.