Grande Guerra: un secolo dopo l'Europa è unita a Liegi, "mai stancarsi della pace"

2014-08-04 17

“La commemorazione è indispensabile per costruire il nostro futuro”. Cento anni fa l’Europa diventava un enorme campo di battaglia e ad un secolo dal 4 agosto 1914, Filippo, re del Belgio, usa le parole di suo nonno Alberto per ricordare l’inizio della Prima Guerra Mondiale.

A Liegi si consumò il primo grande eccidio del XX secolo, con il massacro di oltre 5.500 civili. Un secolo dopo, l’Europa si è ritrovata unita a commemorare la tragicità della Grande Guerra.

“Dobbiamo lottare attivamente per la libertà e la giustizia, per l’istruzione e per la tolleranza, per l’umanità – ha detto il presidente della repubblica tedesca, Joachim Gauck – È stato orribile, miei cari colleghi, le due Grandi guerre ci hanno insegnato lezioni terribili”.

“Non bisogna mai essere stanchi della pace”, ha aggiunto François Hollande. Rievocando la neutralità del Belgio, violata nelle due guerre mondiali, il presidente francese ha ricordato i conflitti in Ucraina, Iraq, e Siria. Mentre a Gaza si combatte una guerra senza tempo.

“Come rimanere neutrali quando a Gaza è in corso da quasi un mese un sanguinoso conflitto? – ha detto l’inquilino dell’Eliseo – Non possiamo rimanere neutrali: abbiamo l’obbligo di agire e l’Europa, insieme alle Nazioni Unite, devono prendersi le proprie responsabilità”.

“Non possiamo – ha aggiunto Hollande – essere semplicemente i guardiani del culto della memoria”.

Liegi fu la prima città ad opporsi all’esercito tedesco nel 1914.
3000 soldati delle due parti persero la vita.

Ed è Liegi il luogo di costruzione del monumento interalleato. Il memoriale comprende diversi monumenti offerti dalle Nazioni alleate.