L’esitazione delle ultime settimane è infine svanita. L’Unione Europea ha trovato un accordo sull’inasprimento delle sanzioni contro Mosca. Misure mirate ai settori chiave dell’economia russa.
Le prime ad essere colpite sono le banche russe di cui lo Stato detiene più del 51% del capitale. Non potranno cercare finanziamenti sui mercati europei.
Colpito anche il settore della difesa con un embargo sulle esportazioni di armi e sui beni ad uso sia civile che militare.
Vietate le esportazioni delle tecnologie del settore petrolifero, in particolare i sistemi di perforazione e e per la ricerca di nuovi giacimenti.
Una misura che non comprende il gas, per il quale l’Europa dipende da Mosca.
Una serie di restrizioni destinate ad avere un impatto negativo sull’economia russa.
“La Russia per modernizzarsi ha bisogno delle tecnologie occidentali -spiega Henning Riecke, analista – Non solo nell’industria bellica ma anche trasversalmente in tutti i settori, in particolare in quello dell’energia. Con l’embargo, in discussione ci sono anche tecnologie specifiche, come quelle per le trivellazioni in profondità dei mari. Non sarà facile per la Russia trovare dei sostituti quando verrà sospesa la cooperazione con l’Occidente”.
L’economia russa, che si aggira sui 1.500 miliardi di euro, langue. Secondo il Fondo Monetario Internazionale nel 2014 il Pil crescerà solo dello 0,2% mentre la fuga di capitali nei primi sei mesi di quest’anno è già di 52 miliardi di euro.
Ma anche l’Unione Europea con le sanzioni rischia un effetto boomerang: con un calo dello 0,3% sul Pil di quest’anno e dello 0,4% nel 2015, secondo il sito EU Observer. La Germania sarebbe il primo paese a risentirne.
“Dall’inizio dell’anno – precisa Gernot Erler, parlamentare socialdemocratico – il nostro volume di scambi con la Russia è diminuito del 17%. Secondo gli analisti ci saranno perdite di fatturato tra i 4 ai 6 miliardi di euro. Siamo su cifre davvero rilevanti”.
Secondo la Commissione Europea nel 2013 l’Unione Europea ha esportato in Russia per 207 miliardi di euro e importato per 120 miliardi.