“Serie violazioni della disciplina di partito”.Ovvero l’anticamera dell’accusa di corruzione. L’indagato è Zhou Yongkang, personaggio di primo piano delle gerarchie del partito comunista cinese. Ex capo della sicurezza, era considerato un intoccabile.
La scure della lotta anti-corruzione avviata dal Presidente Xi Jinping continua dunque ad abbattersi sulle alte sfere del potere ma, secondo molti commentatori, cade solo sugli avversari politici.
“Certo che è una buona notizia” dice un residente di Pechino. “Questi funzionari corrotti non importa quante medaglie sul petto hanno: devono andarsene”.
“Ci sembra d’intuire che la nuova leadership centrale abbia la determinazione di combattere contro la corruzione e ci sono stati passi in avanti in questo senso. È incoraggiante” afferma un altro abitante della capitale cinese.
Zhou, 72 anni, già membro del Comitato Permanente dell’ufficio politico comunista, è accusato tra l’altro di essere stato un personaggio chiave nell’ascesa al potere di Bo Xilai, condannato all’ergastolo per corruzione e abuso di potere.