La Russia apre un corridoio umanitario alla frontiera con l’Ucraina per dare assistenza medica ai soldati di Kiev rimasti feriti nei combattimenti.
Gli scontri con i separatisti filorussi sono ripresi violenti nell’est e si spara anche nei pressi del sito dove è stato abbattuto l’aereo malese. Trenta civili sono morti nei bombardamenti dell’artiglieria ucraina a Gorlovka.
“C‘è stata una sparatoria al valico di frontiera di Dolzhansky, ci sono stati numerosi feriti – dice, parlando in russo, un soldato ucraino – Abbiamo chiesto alle guardie di frontiera russe di aprire un corridoio umanitario. Lo hanno fatto ed è stato prestato il primo soccorso ai feriti”.
I soldati dell’esercito ucraino sentono il peso di quattro mesi di combattimenti e la frustrazione di avanzare a fatica verso le principali roccaforti ribelli. I tanti rimasti feriti sperano di poter tornare a casa.
“Chi passa le prove di idoneità può tornare a combattere, in caso contrario si viene congedati – spiega Alexandr, soldato del 72esimo squadrone dell’aviazione ucraina – Non credo che le passerò, perché ho perso il mio occhio sinistro”.
Decine le diserzioni. Oltre quaranta soldati hanno abbandonato i loro reparti per raggiungere il sud della Russia e due guardie di frontiera hanno approfittato del corridoio umanitario per oltrepassare il confine e chiedere la cittadinanza. Centinaia di auto cariche di civili stanno invece lasciando Donetsk.