Alexander Bortnikov, capo dello Fsb, il servizio segreto russo, e Mikhail Fradkov, capo del controspionaggio russo, sono i due nomi eccellenti nella nuova lista di responsabili russi che cadono sotto la scure delle sanzioni europee.
In tutto vengono aggiunte 15 personalità e 18 società a una lista che conta oltre 70 nominativi. Lo hanno deciso i rappresentanti dell’Unione europea in misura di ritorsione per, si legge nella motivazione, “aver compromesso l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”.
Il riferimento è alla questione dell’irredentismo dell’Ucraina orientale. Si tratta di sanzioni economiche e del divieto di ottenimento di visti per i paesi europei.
Dopo il disastro del volo MH17, il premier olandese Mark Rutte ha dichiarato:
“Ci sono forti indizi del fatto che i russi continuino ad armare i ribelli. Per evitare le sanzioni la Russia avrebbe dovuto prendere le distanze dai separatisti e smettere di armarli”.
I Paesi bassi, che stanno conducendo un’inchiesta su quanto è accaduto, hanno deciso di inviare sul luogo del disastro una squadra di investigatori e una quarantina di agenti non armati per proteggere e controllare il sito in cui, poco più di una settimana fa, è precipitato l’aereo.