"Chiamate gli albergatori o consultate i siti meteo istituzionali, non fidatevi dei servizi meteo commerciali sul web" questo l'appello lanciato dalle associazioni di Albergatori della Riviera Adriatica dell'Emilia Romagna (Rimini, Bellaria Igea Marina, Cattolica, Cesenatico, Cervia, Lidi Ravennati e Lidi Ferraresi, Misano, Riccione) assieme a Federalberghi regionale e al Consorzio Spiaggia Rimini. Dopo le numerose disdette da parte di turisti da Cattolica a Comacchio a causa di svariati casi di "meteo terrorismo", le principali associazioni di categoria hanno deciso di prendere una posizione netta. La consultazione delle previsioni meteo sul web è divenuta oramai una consuetudine, siti web dove spesso prevalgono toni allarmistici e che secondo le associazioni porterebbero poi a numerose cancellazioni e rinunce.
"Vogliamo prenderci cura dei nostri ospiti" dichiara Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione Albergatori di Rimini "ben prima che arrivino da noi, attraverso una comunicazione corretta, precisa ed aggiornata della situazione meteo. Li invitiamo pertanto a chiamare direttamente gli albergatori, e a consultare i siti meteo istituzionali: quello dell'Aeronautica Militare e quello di Arpa Emilia Romagna".
Secondo una stima dell'Osservatorio Turistico Regionale curato da Trademark Italia, 2,2 italiani su 10 decisi a passare un weekend fuori casa vengono influenzati negativamente da previsioni meteo negative. In base a questa proiezione, per il sistema ricettivo emiliano romagnolo la perdita economica per un paio di weekend con previsioni errate o imprecise è di circa 12 milioni di euro. Se a questo si aggiungono i consumi di spiaggia, dei pubblici esercizi e dell'offerta commerciale, il danno stimato totale si aggira sui 20 milioni di euro.
Le associazioni hanno così deciso di passare dalle parole ai fatti: attiveranno una azione legale che convocherà davanti all'organismo di mediazione i siti commerciali di meteo più consultati. "Inoltre" sottolinea la Rinaldis "ci riserviamo anche una azione civilistica secondo l'art. 2043, il quale stabilisce che "qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno". Ricorreremo anche all'intervento di enti pubblici, come l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che dovrebbe esaminare la situazione sia sotto il profilo della pubblicità ingannevole, sia sotto il profilo generale dello svolgimento di pratiche commerciali scorrette a danno dei consumatori, appoggiando quindi l'iniziativa dei parchi tematici. Chiederemo in merito un intervento di carattere normativo urgente al Governo".