Due ore per morire: è polemica sull'ennesima esecuzione capitale negli Usa

2014-07-24 21

Esecuzione eseguita. Joseph Rudolph Wood è morto nella prigione di Stato dell’Arizona, a Florence, dopo due ore di agonia. Il cocktail letale che gli era stato iniettato avrebbe dovuto ucciderlo in 10 minuti. L’appello di emergenza presentato dai suoi legali non è servito a fermare l’esecuzione. Una testimone della stampa:

“E’ stato snervante perché è andata avanti molto più a lungo del previsto. Ci sono stati una serie di sguardi incrociati tra i presenti, gli avvocati, i testimoni dei media e c’era una sorta di nervosismo sul fatto che ci sia voluto così tanto”.

Wood è stato condannato alla pena di morte nel ’91 per aver ucciso due anni prima l’ex fidanzata 29enne Debbie Dietz e il padre. Furono freddati lei con due colpi d’arma da fuoco al petto e all’addome, lui con un colpo al petto.

“State esagerando voi con questa storia del cocktail letale -dice un famigliare delle vittime. Quest’uomo ha commesso un crimine orribile e voi dite ‘Oh, cerchiamo di capire che effetto avranno i medicinali’. Perché non gli hanno sparato?”

La terza esecuzione dell’anno negli Stati Uniti ha già sollevato polemiche e riacceso il dibattito mai chiuso sulla pena di morte e sulle sue modalità. La pena capitale è legale in 32 stati americani.

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