Governo, magistratura e polizia ai ferri corti in Turchia a poche settimane dalle presidenziali. Una settantina di agenti e di alti responsabili della polizia sono stati arrestati martedì mattina in una serie di blitz in 22 città del Paese.
Il raid si è tenuto nell’ambito delle indagini contro sospetti casi di corruzione e abuso di potere nelle forze dell’ordine. Tra le accuse, spionaggio, intercettazioni telefoniche illegali e utilizzo di falsi documenti ufficiali.
Tra gli arrestati vi sarebbero molti dei nomi che resero possibile la maxi inchiesta anti-corruzione culminata a dicembre con la partenza di quattro ministri e l’arresto di vari uomini d’affari vicini a Recep Tayyp Erdogan.
Il Premier, nonostante critiche e scandali, resta il candato in testa alla corsa per le presidenziali del 10 agosto.