La tragedia del volo MH17 diventa l’ennesimo test sulla tenuta della politica estera europea. Al centro della riunione dei ministri degli esteri a Bruxelles la proposta di allungare la lista nera degli oligarchi e delle società vicinissime a Putin che contribuiscono a destabilizzare l’Ucraina. A chiedere un intervento deciso sono soprattutto Londra e Amsterdam.
Per il ministro degli esteri olandese Frans Timmermans è in gioco la reputazione di Bruxelles: “Non possiamo continuare a fare affari come se nulla fosse successo! Non si tratta più soltanto di economia, ora c‘è in gioco la sicurezza e la posizione geostrategica dell’Europa. Si tratta di fare giustizia per i 200 olandesi uccisi in modo crudele”.
Tra le nuove possibili sanzioni si parla anche del congelamento dei programmi della Banca europea per gli Investimenti e di quelli della Banca per la Ricostruzione e Sviluppo. Nel mirino anche alcune aziende leadr del settore energetico tra cui il colosso del gas Novatek e quello del petrolio Rosneft. Nessuna decisione arriverà, però, senza un accordo unanime dei 28 paesi. Il prossimo vertice è previsto per il 30 agosto prossimo. Ma per qualunque accordo è necessaria una decisione all’unanimità. Difficile da ottenere considerato che la Francia insiste nel voler vendere alla Russia le sue due navi da guerra Mistral.