Toni duri e accuse pesanti. Europa e Stati Uniti alzano la voce con Mosca sul Boeing malese: la Russia avrebbe fornito ai separatisti armi e addestramento. E dalla Casa Bianca il presidente Obama esige la verità su quanto accaduto.“Data la sua influenza sui separatisti, ha detto Obama, la Russia e il presidente Putin in particolare, ora non possono fare altro che collaborare e chiedere ai separatisti di dare una mano all’inchiesta, è il minimo. Putin dice di volere un’indagine corretta e chiara. Apprezzo le sue parole, ma ora devono seguire i fatti.”
Le cancellerie occidentali unite:gli ispettori dell’Osce devono poter aver accesso all’area dove è avvenuto lo schianto. Altrimenti l’Unione Europea sarà pronta a fare passi ulteriori. Ovvero sanzioni più aspre nei confronti di Mosca. “Se la Russia non cambierà, ha detto il premier britannico Cameron, l’Europa aumenterà la pressione. La Russia non può pretendere di continuare a godere dell’accesso ai mercati europei, alle competenze tecniche, mentre è direttamente coinvolta in un conflitto con uno dei paesi vicini a noi.”
Parole condivise anche dal primo ministro olandese Rutte mentre la tensione diplomatica è alle stelle. Il governo di Amsterdam, dopo aver condannato il modo in cui i soccorritori hanno trattato i corpi delle vittime in Ucraina, ora chiede il rimpatrio delle salme olandesi finora identificate, un rimpatrio che, per ora, non sembra essere così immediato.