Shejaia, nord est di Gaza, civili in fuga e decine di corpi nelle strade. E’ su questo quartiere, densamente popolato che l’esercito israeliano ha diretto il suo più forte attacco contro le infrastrutture di Hamas. I bombardamenti sono cessati soltanto in mattinata, dopo una notte d’inferno.
Da Hamas la richiesta di una tregua di due ore per permettere a Ong e soccorsi di entrare a Gaza.
Per Israele che nei giorni scorsi aveva avvisato la popolazione di lasciare il quartiere, la responsabilità per le morti è soltanto di Hamas.
L’esercito israeliano annuncia l’intensificarsi dell’operazione di terra, giunta al quarto giorno.
Raddoppiati i bombardamenti a Nord di Gaza dove i Cacciabombardieri israeliani sarebbero in azione dalle prime ore di domenica.
E se il bilancio delle vittime palestinesi aumenta di ora in ora, sono 5 i soldati israeliani morti, 17 i feriti gravi.
Mentre continua il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, fonti militari israeliane affermano di aver individuato oltre 30 tunnel utilizzati da Hamas come basi di lancio, 14 dei quali sarebbero stati distrutti. 13 i miliziani arrestati e trasferiti in Israele per essere interrogati.
65.000 i riservisti richiamati dal Governo israeliano in una settimana, 53.000 dei quali sarebbero già pronti a entrare in azione.