Victoria Nuland è assistente al Segretario di Stato americano per l’Europa. Di passaggio a Bruxelles, ha accettato di rispondere alle domande di euronews sulla crisi ucraina.
Sulle sanzioni occidentali contro la Russia, la diplomatica statunitense sottolinea l’impatto che stanno già avendo. ‘‘Avrebbe potuto esserci un’invasione su larga scala e le elezioni avrebbero potuto non svolgersi affatto. La Russia continua a destabilizzare l’Ucraina dell’est e a occupare la Crimea, ma sono i russi a pagarne l’alto prezzo e gli elettori russi non potranno non ignorarlo. L’economia russa è in stallo, alcuni indicatori sono in rosso. Le autorità hanno dovuto utilizzare il 10% del Fondo Sovrano per sostenere il rublo. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) parla di fuga di capitali quest’anno per diverse centinaia di miliardi di dollari. Le nostre azioni hanno avuto un impatto sull’economia russa e noi pensiamo che tutto questo avrà un’influenza sulle decisioni che verranno prese, tutto questo farà reagire la popolazione russa’‘.
La popolazione russa finirà per rivoltarsi contro Vladimir Putin? Per Victoria Nuland, il Capo del Cremlino sta dando in pasto alla popolazione una retorica nazionalista che non porta scuole o strade migliori e neanche prosperità economica. ‘‘A un certo punto, le persone si chiederanno: a cosa serve spendere tanto denaro per destabilizzare un Paese vicino quando qui la situazione non migliora?” dice ancora la diplomatica statunitense.
Cosa pensano gli Stati Uniti sulla Crimea, è una causa persa? “Né gli ucraini, né gli americani, né gli europei accetteranno una violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina’‘, sottolinea la diplomatica americana. ‘‘Sarà interessante vedere come reagirà la popolazione della Crimea quando l’economia locale sarà in contrazione. I ricavi dal settore turistico sono in calo, l’accesso al credito è molto difficile. Questo è il risultato delle iniziative europee per bloccare gli investimenti in Crimea, in risposta all’atteggiamento della Russia.’‘