Una nuova tragedia scuote l’Ucraina. L’abbattimento, presumibilmente per errore, nell’est del Paese, presso Donetsk di un aereo di linea malese, un Boeing 777, partito da Amsterdam e
diretto a Kuala Lumpur con 298 persone a bordo tra passeggeri e membri dell’equipaggio, tutti morti.
Il velivolo era a 10mila metri di quota quando è stato colpito da un missile. L’aeromobile si è poi schiantato nella piana di Shaktiarsk, una quarantina di km a est di Donetsk e una cinquantina dal confine russo. A bordo c’erano
prevalentemente turisti olandesi, 154 secondo la compagnia, in gran parte diretti in vacanza a Bali. Molti i bambini, sembra una ottantina. Segnalati anche
una ventina di americani, ma non ci sono conferme.
Immediate le accuse reciproche tra Kiev,
Mosca e i separatisti filorussi. Secondo
il ministero della Difesa ucraina, i miliziani
avrebbero colpito per errore l’aereo della Malaysia Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto ucraino che gli era
stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe: non lontano era in volo un Iliushin 76, con viveri per i soldati di
Kiev.
La versione appare plausibile. Il Boeing è infatti scomparso dai radar alle 16.20 ora locale e 30 minuti dopo Igor Strelkov, il comandante militare dei secessionisti, rivendicava su Facebook l’abbattimento nella stessa zona di un “uccellino”, un Antonov 26, postando anche le immagini delle grosse nuvole nere causate dallo schianto. I miliziani hanno già abbattuto diversi velivoli ucraini.
I separatisti affermano invece che l’esercito governativo avrebbe colpito il Boeing scambiandolo per un aereo di ricognizione russa.
Su di una cosa tutti concordano: per colpire un aereo a 10mila metri di altezza sono necessari missili come i Buk: i secessionisti escludono di averne, ma a fine giugno avevano annunciato di essersi impadroniti di una unità delle forze anti aeree ucraine a Donetsk dotata di missili Buk.
Il servizio aeronautico civile ucraino aveva chiuso lo spazio aereo a est del Paese, in seguito ai combattimenti in corso, autorizzando il transito dei velivoli
solo sopra i 7900 metri: il Boeing era quindi ad una quota di sicurezza, ma dopo l’incidente molte compagnie hanno deciso di evitare la zona.