Il sud del Libano appare relativamente calmo, dopo il lancio di una serie di razzi verso Israele e la ritorsione degli aerei con la stella di Davide.
Davanti a queste novità il contingente multinazionale che controlla la regione ha aumentato il numero delle pattuglie, che ora sono 400, attive giorno e notte.
Per il comando della missione ciò che accade non va sottovalutato.
“Unifil è seriamente preoccupata per questi incidenti. Abbiamo contatti costanti con le parti, alle quali chiediamo di usare la massima moderazione”.
Non è la prima volta che da qui partono razzi verso lo stato ebraico, ma si tratta dell’episodio più importante dopo la guerra del 2006 tra Hezbollah e Israele.
“Molti osservatori sostengono che la situazione nel Sud del Libano sia legata agli sviluppi degli avvenimenti a Gaza. Tuttavia molte persone che vivono qui minimizzano i rischi di una escalation magari causata da una risposta ai lanci di razzi dal sud del Libano”.
“Sarà guerra solo a parole, una guerra psicologica. Ma se si dovesse combattere noi non abbadoneremo le nostre case e il nostro popolo”.
Un uomo, secondo le autorità legato a “gruppi etremistici”, è stato arrestato per i razzi verso Israele. Tuttavia fonti vicine al movimento sciita chiariscono di non avere l’intenzione di gettare benzina sul fuoco della crisi.