Cessate il fuoco fragile e temporaneo, quello stabilito tra Hamas ed esercito israeliano. Solo cinque ore, a partire dalle sette, ora locale, per ragioni puramente umanitarie. Una tregua che secondo Tsahal sarebbe stata violata da Hamas, col lancio di tre razzi. Israele, dal canto suo, ha informato di aver ucciso tre palestinesi giusto prima dell’entrata in vigore.
La calma che si respira è solo apparente. Hamas ha smentito che una quindicina di palestinesi siano stati uccisi dai soldati israeliani per aver cercato di entrare in Israele attraverso un tunnel. Secondo l’esercito gli uomini stavano preparando un attentato. Per Hamas non ci sarebbero state perdite, e il gruppo avrebbe compiuto la sua missione.
Circoscritta e limitata, la tregua arriva all’indomani di uno degli episodi più sanguinosi del conflitto, l’uccisione di quattro bambini che si trovavano sulla spiaggia di Gaza. Un “crimine di guerra di cui Israele pagherà le conseguenze”, per Hamas. Sull’episodio il governo di Tel Aviv ha aperto un’inchiesta.
Secondo una agenzia di stampa vicina ad Hamas la guerra non dichiarata tra Israele e i palestinesi della Striscia di Gaza ha causato finora la morte di 230 persone, in gran parte minorenni, e il ferimento di 1685 altre.
