Le sirene d’allarme sono tornate a risuonare nel pomeriggio di giovedí a Gerusalemme. Il lancio di quattro missili M-75, rivendicato da Hamas è stato fermato. Due sono stati intercettati dall’Iron
Dome isareliano, mentre altri due sono caduti in zone disabitate.
E’ il terzo giorno che si combatte e la comunità internazionale sta correndo ai ripari per cercare di prevenire una guerra aperta.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon durante il consiglio di sicurezza convocato d’urgenza, ha detto: “Oggi, dobbiamo affrontare il rischio effettivo di una vera e propria escalation in Israele e a Gaza, con la minaccia di un’offensiva di terra palpabile, ma prevenibile solo se Hamas fermarà il lancio di razzi. È inaccettabile che i cittadini di entrambe le parti vivano costantemente nella paura del prossimo attacco”.
Ban Ki-moon chiede rispetto del diritto umanitario internazionale e critica la politica messa in atto.
Intanto, anche Tel Aviv giovedí mattina si è svegliata al suono delle sirene di allarme. Tutti sono corsi nei rifugi, secondo le regole dell’Home Front Command, per poi tornare di nuovo in strada, negli uffici e nelle case: la vita è quella di sempre.