Tra le mani robotiche, è considerata quella più vicina al modello umano. Dexterous Hand, un progetto sviluppato dall’azienda londinese Shadow Robot Company, è in grado di afferrare una moltitudine di oggetti di dimensioni e consistenza differenti. In effetti, la mano vede gli oggetti grazie a una videocamera. I sensori di pressione le indicano poi quanta forza esercitare nella presa.
Un’idea relativamente semplice, alla base di un dispositivo complesso. “Abbiamo reso intelligente la mano robotica inserendo sui polpastrelli dei sensori che capiscono come il robot interagisce con il suo ambiente – spiega Rich Walker, managing director di Shadow Robot Company – Le videocamere 3D offrono una visione di insieme e permettono alla mano di capire come meglio manipolare gli oggetti”.
Le videocamere con sensori di profondità leggono gli oggetti inquadrati, la loro posizione nello spazio e il loro movimento. Questi dati sono trasferiti a un software che li elabora istantaneamente, realizzando un modello a disposizione delle quattro dita robotiche.
La tecnologia open-source consente agli sviluppatori di adattare la mano ad altri campi di ricerca.
“La cosa più interessante – afferma Rich Walker – è che alcuni clienti usano questa mano per sviluppare nuove generazioni di protesi, analizzando il modo in cui un cervello robotico controlla una mano, o come la fa muovere. Stiamo esplorando nuove applicazioni, in aree dove si vorrebbe utilizzare una persona in carne e ossa, ma non è possibile. Ad esempio, per missioni di soccorso, in cui il robot deve sollevare o spostare oggetti”.
Nella prossima versione, la videocamera potrebbe essere integrata nel palmo della mano robotica, anziché collocata esternamente. Una decisione che è ancora oggetto di dibattito tra i ricercatori.