Google abbandona il peccaminoso ma redditizio mondo della pubblicità a luci rosse.
Martedì sono entrati in vigore i nuovi termini di utilizzo del suo network, i quali vietano la promozione di siti contenenti “raffigurazioni grafiche di atti sessuali”.
A Mountain View dicono di avere sempre avuto politiche molto restrittive contro la pornografia. Ma i rappresentanti dell’industria fanno sapere di essere stati presi quantomeno di sorpresa dalla decisione.
Qualcuno fa comunque notare che la parola “porno” è ancora una delle più ricercate.
Che in futuro decidano di bandire il contenuto a luci rosse dai risultati comuni? L’azienda risponde con un morigerato “no comment”.