La giustizia francese ha deciso l’estradizione verso il Belgio di Mehdi Nemmouche, il presunto autore dell’attacco al Museo ebraico di Bruxelles del 24 maggio scorso, che ha provocato la morte di quattro persone.
Il cittadino francese, 29 anni, teme – una volta in Belgio – di essere estradato in Israele, in virtù di un accordo bilaterale tra i due paesi.
Nemmouche impugnerà la decisione. Il suo avvocato ha tre giorni di tempo per presentare appello: “Lui è convinto di poter essere processato in Francia – spiega il legale, Apolin Pepiezep – Oltre al fatto di essere processato in Francia, ha chiesto delle garanzie nel caso fosse consegnato alle autorità belghe e non crede di averle ricevute”.
Nemmouche al momento dell’arresto aveva con sé un fucile Kalashnikov e un video in cui rivendicava l’attentato. I cittadini israeliani rimasti uccisi, i coniugi Emanuel e Miriam Riva, erano stati dipendenti pubblici del governo israeliano.
Martedì scorso, nel corso di una commemorazione organizzata dall’associazione ebraica europea, i rappresentanti del governo belga e della commissione europea hanno lanciato l’allarme della minaccia jihadista: secondo i dati forniti dall’Unione europea, 2.000 giovani hanno combattuto in Siria e ora hanno una rete nel Vecchio Continente.