Incontrando al ministero degli esteri ucraino l’ex capo della diplomazia Andriy Deshchytsia e il suo successore Pavlo Klimkin, il nuovo presidente Petro Poroshenko ha fatto un annuncio che certo non piacerà a Mosca: il 27 giugno intende firmare la parte economica dell’accordo di associazione con l’Unione europea.
Questa intesa era stata l’innesco della crisi di Maidan:
“Si tratta della firma che abbiamo atteso per tanto tempo, ciò che milioni di ucraini volevano e l’obiettivo per cui hanno combattuto. E sono sicuro che una firma ci sarà la prossima settimana.”
Poroshenko invia dunque segnali diversi. Nomina un ministro degli esteri che ha già negoziato con i russi e si appresta a svelare ufficialmente i termini del suo piano di pace per l’est. Nello stesso tempo prosegue la marcia di avvicinamento a Bruxelles.
La sua offerta di tregua unilaterale non è stata accettata dai filo-russi che lo hanno accusato di tatticismo e quindi i combattimenti continuano.
Un video pubblicato dalla tv di Kiev mostrerebbe una colonna di veicoli militari russi che si avvicina alla frontiera ucraina.
La Nato accusa i russi di continuare ad ammassare truppe a ovest e si parla di nuove sanzioni, mentre i separatisti, allo stremo delle forze, chiedono l’aiuto diretto di Mosca.