Vitaly Klitschko è da oggi sindaco di Kiev: l’ex pugile, leader del partito Udar, ha prestato giuramento nell’edificio, la sede dell’amministrazione comunale, che fu occupato durante la rivolta di Maidan, della quale lo stesso Klitschko era uno dei promotori. Ha parlato di cambiamento:
“Il cambiamento nel nostro Paese parte dalla capitale, Kiev. Purtroppo dobbiamo confrontarci con un’eredità pesante. Kiev è stata derubata per troppo tempo”, ha detto Klitschko, e ha aggiunto: “ladri di ogni tipo si sono riempiti le tasche a Kiev, a spese dei cittadini, e questo deve finire. Vi annuncio la lotta senza quartiere alla corruzione”.
Insieme a Klitschko sono entrati in carica anche sessanta consiglieri comunali, eletti il 25 maggio. Uno di loro ha detto che sono state fatte delle stime sugli ammanchi del bilancio comunale: ogni anno sarebbero stati sottratti circa 250 milioni di euro.
All’esterno dell’edificio c’era una certa curiosità: decine di persone era assiepate in attesa di poter fotografare il nuovo primo cittadino, e magari scambiare qualche battuta. Alcuni hanno confidato a Euronews le loro speranze:
“Ci aspettiamo che la vita dei cittadini di Kiev entri nella normalità. Vogliamo che tutto sia fatto nell’alveo della legalità. Vitaly Klitschko ha annunciato tolleranza zero contro la corruzione, e su questo tutti i cittadini di Kiev e dell’Ucraina sono d’accordo”.
“Cosa dobbiamo fare? Kiev è una città esemplare, Klitschko non deve lasciare che il separatismo arrivi qui. Dovrebbe rimettere ordine a Maidan, senza disperderla. Comunque i principali problemi non sono qui in città, ma a Luhansk e Donetsk”.
Proprio di fronte al palazzo, e poco più in là intorno a piazza Indipendenza, i segni della rivolta di Maidan sono ben visibili, presidiati da militanti che non hanno abbandonato le loro postazioni, come sentinelle sul potere.