Dopo gli scontri proseguiti per tutta la giornata di lunedì intorno alla base delle guardie di frontiera ucraine alla periferia di Lugansk, il presidente ad interim Olexandr Turchinov dichiara che l’aviazione ha distrutto varie postazioni degli insorti nella regione. Centinaia di miliziani filorussi avevano tentato di assaltare il campo delle guardie e su entrambi i fronti si erano registrate vittime.
Le autorità di Kiev negano invece di aver condotto un raid contro il palazzo del governo dei separatisti di Lugansk e affermano che l’esplosione è stata provocata dalla contraerea degli occupanti. Almeno 7 i morti, fra cui la ministra della salute dell’autoproclamata repubblica Natalia Arkipova.
L’esercito ucraino ha lanciato un’offensiva anche contro la città ribelle di Slaviansk (nella regione di Donetsk), verso la quale avanzano colonne di carri armati e blindati, mentre è in corso un intenso scambio di colpi tra forze governative e insorti.
Nella vicina Kramatorsk, combattimenti nella zona dell’aeroporto militare.