Strage al museo ebraico, sospettato rivendica attacco in un video

2014-06-01 39

Mantiene il silenzio Mehdi Nemmouche, sospettato della strage al museo ebraico di Bruxelles, arrestato a Marsiglia da dove tentava di raggiungere l’Algeria.

La Procura francese ha però trovato un filmato in cui Nemmouche rivendica la strage inquadrando un fucile kalashnikov avvolto in una bandiera del gruppo jihadista dello Stato islamico in Iraq e nel Levante.

Il giovane ha precedenti per rapina in Francia, ma è sconosciuto alle autorità belghe che ora hanno richiesto l’estradizione.

“Nel filmato non è possibile vedere la persona che sta riprendendo, ma la voce narrante sembra essere quella di Mehdi Nemmouche – sostiene il capo della procura di Parigi, François Molins – Questa voce spiega che il video è stato ripreso perché la registrazione della sparatoria al Museo Ebraico di Bruxelles con una fotocamera Go Pro non è andata a buon fine”.

Per lgli inquirenti parigini, inoltre, jihadisti francesi e belgi hanno avuto diversi contatti in Siria.

“Ci sono circa 700 jihadisti nel nostro paese – spega il Presidente francese, François Hollande – Noi garantiamo che chi è stato in Siria o chi è ancora lì sarà seguito e contrallato per impedire nuovi attacchi quando tornerà in Francia o in Europa”.

In Belgio il livello di allerta terrorismo resta massimo, mentre si scopre che Nemmouche prima di uccidere quattro persone a Bruxelles, ha combattuto in Siria nel 2013, dopo aver trascorso 5 anni di prigione in Francia. Secondo la polizia avrebbe abbracciato la jihad durante la reclusione.

“Nel filmato non è possibile vedere la persona che sta riprendendo, ma la voce narrante sembra essere quella di Mehdi Nemmouche. Questa voce spiega che il video è stato ripreso perché la registrazione della sparatoria al Museo Ebraico di Bruxelles con una fotocamera Go Pro non è andata a buon fine”.

“Possiamo garantire che questi jihadisti, e ci sono circa 700 di loro nel nostro paese? Che sono stati già, o che sono ancora lì, può essere seguito ed essere impedito di disturbi che causano dove sono. Vale a dire, su loro tornare in Francia o in Europa “