Un soldato Usa per 5 taleban. Molllah Omar: grande vittoria

2014-06-01 170

Il suo incubo è finito e adesso ha iniziato il viaggio verso casa, prima tappa la Germania. Il soldato statunitense liberato dai taleban dopo quasi cinque anni di prigionia in Afghanistan è arrivato al
centro medico di Landstuhl, dove deve essere sottoposto a cure.

Il sergente Bowe Bergdahl è stato scambiato con cinque miliziani prigionieri nella base di Guantanamo.

Il segretario Usa alla difesa Chuck Hagel spiega:

“Nel corso della sua liberazione non si è sparato, non c‘è stata violenza. È andato tutto come avevamo previsto e pianificato”.

Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha dato la notizia incontrando i genitori del militare alla Casa bianca. Ed è stato immediatamente criticato dall’opposizione repubblicana che lo ha accusato di debolezza.

Una lettura condivisa dall’inafferrabile capo dei taleban afghani. Omar, il mollah guercio famoso per essersi sottratto alla cattura scappando in bicicletta, ha definito una ‘grande vittoria’ questo scambio di prigionieri.

L’operazione è andata in porto con la mediazione del Qatar, paese nel quale si trovano ora i cinque ex di Guantanamo.

Ma a Kabul non tutti sono così entusiasti:

“Ci sarà un impatto negativo sul nostro paese, soprattutto adesso che gli americani stanno per andarsene – dice un uomo – Perché questa gente tornerà di nuovo al fronte, a combattere con i taleban”.

Secondo Washington si doveva fare in fretta, per via delle precarie condizioni di salute del sergente. Sarebbe questa la ragione per cui la Casa bianca non ha preventivamente notificato l’operazione al Congresso, come invece vorrebbe la legge.

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