Se il governo di Tokyo voleva far dimenticare al Giappone la deflazione, missione compiuta.
Ad aprile, dopo l’entrata a regime dell’aumento dell’IVA dal 5% all’8%, i prezzi al consumo hanno messo a segno lo scatto più deciso dal 1991.
La crescita è stata del 3,2%, di poco sopra le previsioni della maggioranza degli esperti. Le novità nell’imposizione fiscale hanno pesato in maniera speculare sui consumi, crollati del 4,6% rispetto all’anno scorso.
In calo anche la produzione industriale, con le aziende giapponesi che hanno rallentato le attività per evitare un’eccessiva accumulazione degli inventari.