Arte e creatività per costruire l'Europa. Istruzioni per l'uso

2014-05-28 4

Creatività e cultura si danno appuntamento in Francia, per cementare l’identità europea.

Proprio nei giorni in cui la politica fatica a tirare le somme delle recenti elezioni, la città di Lione ospita la quarta edizione dello European Lab: piattaforma di riflessione, mirata a favorire dialogo e scambio tra i rappresentanti di diversi ambiti della cultura, in arrivo da ogni angolo del continente.

“Si registra una fatalità, oggi, da parte della classe politica, ma in parte anche dei media, che considero anche più pericolosa dei risultati che produce – lamenta Vincent Carry, direttore della manifestazione lionese “Les nuits sonores” -. Credo che dipenda soprattutto dalla disaffezione verso il progetto politico europeo, così come è concepito oggi: troppo tecnocratico, incentrato sugli obiettivi economici. E’ di questo che si deve tornare a parlare, perché ne va dell’Europa stessa. Si tratta della nostra identità, di quello che siamo e che vogliamo vivere oggi”.

L’attualità geopolitica irrompe al forum anche grazie a “Izolatsia”: progetto culturale in arrivo dalla tormentata Donetsk, con cui Mykhailo Glubokyi ha voluto dar spazio e voce a tutti quegli artisti, che nell’est della sua Ucraina faticano a esprimere la propria creatività.

“Fin dall’indipendenza dell’Ucraina, Donetsk è rimasta sotto l’influenza della cultura russa – dice Glubokyi ai nostri microfoni -. Le componenti culturali ucraine sono non si sono praticamente evolute. In televisione c’erano programmi russi, alla radio musica russa: e nessun prodotto culturale ucraino. Credo quindi che la cultura possa – e debba – essere un pilastro dell’avvicinamento fra i popoli”.

Propositi di cui è da sempre ferma sostenitrice anche Agnes Troublé. Ai più nota per il suo marchio di moda “Agnès B.”, la poliedrica stilista e filmaker francese indossa all’European Lab la veste da filantropa del mondo dell’arte, ergendosi ad alfiere della diversità culturale.

“La cultura ci permette di scoprire gli altri – ci dice -, e tanto meglio se sono diversi da noi. La differenza è una ricchezza, ma ora viene invece stigmatizzata. E’ assolutamente folle, drammatico”.

“La cultura è sempre stata un importante motore per diffondere i valori europei – conclude il nostro corrispondente Wolfgang Spindler -. In una fase in cui i loro oppositori sono in crescita sono sempre più urgenti nuove politiche e nuovi obiettivi culturali per alimentare questa voglia d’Europa”.

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