Battuta di arresto inattesa, a maggio, per il solitamente robusto mercato del lavoro tedesco.
Il numero dei disoccupati registrati, corretto per effetti di calendario, è cresciuto di 24mila unità, contro le previsioni che parlavano di un calo di 15mila. Si tratta dell’aumento più marcato dal lontano aprile del 2009.
Una sorta di rimbalzo verso il basso, spiegano gli esperti, dopo un inverno tiepido che, al contrario, aveva sostenuto la crescita.
“La ripresa primaverile si è un po’ attenuata a maggio, conseguenza tardiva di un inverno mite”, dice Frank-Jürgen Weise, numero uno dell’Agenzia federale del lavoro.
“Ma il mercato del lavoro è rimasto in buone condizioni, per cui non ci sono interventi particolari da consigliare”, conclude.
In effetti, il tasso di disoccupazione rimane saldo al 6,7%, ai minimi dalla riunificazione.
I nuovi dati, ad ogni modo, vanno di pari passo con il calo della fiducia delle imprese registrato questo mese.
Il primo trimestre ha evidenziato una solida domanda interna, ma la flebile ripresa dell’Eurozona finirà con il pesare sulle esportazioni.