Egitto, voto tranquillo grazie alle imponenti misure di sicurezza

2014-05-27 1

Il 27 maggio è il secondo giorno di voto per le presidenziali in Egitto. Una tornata elettorale per la quale si teme una scarsa partecipazione.

Ne abbiamo discusso con il nostro corrispondente al Cairo, Mohamed Sheikhibrahim.

Faiza Garah, euronews: Mohamed, qual è il quadro generale al secondo giorno di voto?

Mohamed Sheikhibrahim, euronews: “Innanzitutto, non si sono registrati incidenti che abbiano colpito il processo elettorale. Questo è dovuto alle misure di sicurezza imposte dall’esercito e dalla polizia egiziana. Più di 200 mila soldati e poliziotti sono stati schierati sul territorio per garantire la regolarità del voto. Alcuni osservatori affermano che il tasso di affluenza risulta medio, nonostante una campagna elettorale che ha incitato la gente a esprimere il proprio voto”.

Faiza Garah: Anche queste elezioni sono polarizzate su una netta divisione. Quella tra i pro e gli anti al Sissi. Cosa accadrà dopo?

Mohamed Sheikhibrahim: “Questo dipenderà dall’indirizzo politico che darà il prossimo presidente dell’Egitto. Se cercherà davvero di raggiungere una vera riconciliazione nazionale tra le diverse parti o vorrà comportarsi alla stregua di Morsi”.

Faiza Garah: Un successo di Abdel al Sissi consegnerebbe ancora una volta all’esercito le decisioni politiche del Paese?

Mohamed Sheikhibrahim: “Non penso che l’esercito governerà ancora l’Egitto, perché il popolo ha già fatto una rivoluzione per la dignità e l’uguaglianza sociale. Il popolo non accetterà di farsi governare ancora dall’esercito”.