L’Europa attenderà ancora 24 ore la risposta di Russia e Ucraina sulla proposta d’accordo del Commissario all’Energia Günther Oettinger che potrebbe risolvere la vertenza sul pagamento delle forniture di gas.
Kiev, che raschia il fondo delle casse di uno Stato in guerra e in crisi da mesi, dovrebbe versare 2 miliardi di dollari – 1,5 miliardi di euro circa – a Gazprom entre giovedì. In tal caso Mosca si dichiara pronta a nuovi negoziati sul costo delle forniture a venire.
“Per quanto ci riguarda siamo pronti, non appena avremo ricevuto il pagamento, a continuare sin da venerdì i negoziati sul prezzo per le future forniture di gas all’Ucraina” ha detto il Ministro dell’Energia russo Alexander Novak.
La cifra si riferisce al debito accumulato dall’Ucraina a partire da novembre 2013. Altri 500 milioni di dollari – 370 milioni di euro circa – andrebbero saldati il 7 giugno.
“Vorrei soltanto ribadire” ha detto il Ministro dell’Energia ucraino Yuri Prodan “che non è una questione di pagamento ma di stabilire un equo prezzo sul mercato. Il pagamento non è un problema: se si fissa un prezzo onesto l’Ucraina onorerà i suoi debiti”.
Un “se” nel breve spazio del quale si nasconde la seria possibilità che l’intesa salti: i calcoli della Russia si basano su un prezzo del gas che Mosca ha portato a 485 dollari ogni 1.000 metri cubi: quasi raddoppiato rispetto alla bolletta cui Kiev era abituata e uno dei prezzi più alti applicati in Europa.