TripAdvisor finisce nel mirino dell’antitrust italiano per il problema delle false recensioni.
L’autorità garante della concorrenza ha aperto un’istrutturia contro il portale per viaggiatori, diventato celebre per la possibilità di pubblicare i propri giudizi su hotel, bar e ristoranti.
Obiettivo: “verificare se la società adotti misure idonee a prevenire e limitare il rischio di pubblicazione di commenti fasulli”.
Tradotto in parole semplici: l’azienda fa abbastanza per impedire agli esercenti di scrivere recensioni positive sulle proprie attività oppure giudizi negativi su quelle dei concorrenti?
Il tema acquisce rilevanza se si pensa al ruolo primario ormai ricoperto nelle scelte di acquisto dei consumatori dai commenti generati dagli utenti.
All’inizio di maggio, per fare un esempio, i proprietari di alberghi e ristoranti in Gran Bretagna avevano denunciato la crescita dei casi di ricatto da parte dei clienti.
“Non ci offrite un amaro alla fine del pasto? E noi vi roviniamo la reputazione online con una recensione negativa”.
Dopo l’apertura del procedimento per “pratiche commerciali scorrette” in Italia, i portavoci di TripAdvisor sono intervenuti per difendere l’azienda: “Siamo impegnati strenuamente a combattere le frodi – dicono – e ogni singolo giudizio passa attraverso il nostro sistema di tracciamento”.