Va a Quino il Premio principe delle Asturie 2014 per la comunicazione e l’umanistica. Il fumettista argentino ha ottenuto il riconoscimento soprattutto grazie al suo più noto personaggio, Mafalda, creato nel 1964.
Il presidente della giuria Victor Garcia de la Concha ha spiegato così la decisione: “A 50 anni dalla nascita di Mafalda, i messaggi di Quino restano validi, per aver combinato con saggezza la semplicità del tratto e la profondità del pensiero”.
La piccola creatura di Joaquin Salvador Lavado, questo il suo vero nome, rimane sempre racchiusa in un corpo di sei anni. Ma con una capacità critica che supera di gran lunga quella di molti adulti, tradotta in 30 lingue e conosciuta in tutto il mondo.
Quino è indissolubilmente legato a Mafalda, nonostante la pubblicazione delle sue vignette sia terminata nel 1973, abbandonata per “mancanza di idee” dal fumettista che, trasferitosi a Milano, ha continuato comunque la sua attività.
Gli ultimi ad aggiudicarsi il premio nella categoria comunicazione e umanistica sono stati nel 2013 la fotografa statunitense Annie Leibovitz, nel 2012 il giapponese Shigeru Miyamoto, realizzatore di videogiochi per la Nintendo. Creatore di titoli noti in tutto il mondo come Donkey Kong e Zelda. L’anno prima era toccato alla Royal society inglese.
Per l’Italia si ricordano i premi a Indro Montanelli nel 1996 e a Umberto Eco nel 2000. Proprio colui che fu autore della prefazione al primo libro di Mafalda pubblicato in Italia, nel 1969, e che paragonò il mondo di saggezza bambina di Quino a quello di Charles Monroe Schulz e dei suoi Peanuts.