La Nigeria sempre più sola nella spirale della violenza. Potrebbero essere fino a 200 le vittime del doppio attentato messo a segno a Jos, nello Stato di Plateau.
Le autorità di Abuja puntano il dito contro Boko Haram. Le fonti ospedaliere confermano il massacro di 118 persone e sotto le macerie potrebbero esserci altri corpi. Due, forse 3 autobomba secondo le fonti hanno colpito una stazione dei taxi con la tecnica messa a punto da Al Qaeda: la seconda bomba che esplode a 20 minuti di distanza dalla prima, uccidento i soccorritori.
Jos era già stata bersaglio degli integralisti di Boko Haram 4 anni fa. Il gruppo di militanti islamici detiene a tutt’ora oltre 300 studentesse, 223 delle quali vittima del sequestro di massa di metà aprile nella scuola di Chibok.
Una delle giovani sfuggite ai sequestratori accusa gli insegnanti stessi e gli agenti di polizia di guardia alla scuola che avrebbero tenuto le porte delle aule chiuse a chiave prima dell’attacco.
L’attentato di Jos è il segnale preoccupante che l’offensiva degli estremisti si sta espandendo dagli Stati del Nord-Est al centro del Paese. Il Parlamento di Abuja ha prolungato di 6 mesi lo stato di emergenza per le regioni di Yobe, Adamawa e Borno.