Domenica 25 maggio non si vota solo nell’Unione Europea, ma anche per decidere il successore del deposto presidente ucraino Viktor Yanukovich.
Ci sono forti timori per la regolarità del voto nell’est a maggioranza filorussa. Numerosi episodi di violenze nei confronti dei comitati elettorali sono stati denunciati.
Il premier Arseniy Yatseniuk sostiene che “innanzitutto dobbiamo avere un presidente dell’Ucraina regolarmente eletto. Seconda cosa, dobbiamo assicurare che ognuno abbia uguali opportunità di partecipare al processo elettorale. Terzo, ogni tentativo da parte dei terroristi di Donetsk e Lugansk di far naufragare le elezioni è condannato a fallire”.
Ma le regioni orientali dell’Ucraina sono in gran parte controllate dai separatisti, come dimostrano i checkpoint disseminati lungo le strade. Loro hanno già smesso del tutto di sentirsi ucraini.
“Abbiamo fatto un referendum, abbiamo votato. Kiev non riconosce il nostro voto, la nostra opinione. Quindi provano a persuaderci così” afferma unn abitante di Sloviansk.
In quelle che vengono marchiate come zone “rosse” e “rosa”, il governo ha assicurato l’attuazione di procedure speciali volte a contrastare quelle che vengono definite “le provocazioni annunciate” dai separatisti.