Vladimir Putin ordina il ritiro delle truppe russe al confine con l’Ucraina. Il capo del Cremlino chiede però la fine immediata operazioni militari ucraine nell’Est, annunciando anche che rivedrà le relazioni con Unione europea e Nato.
Non è la prima volta che Putin sbandiera il ritiro dei 40mila soldati, pomo della discordia con Stati Uniti ed Europa che hanno imposto pesanti sanzioni alla Russia. Anche in quest’occasione la Nato non ha rilevato alcun movimento di truppe al confine con l’Ucraina.
Dall’altra parte della frontiera si continua a combattere a Sloviansk, bastione separatista nella provincia orientale di Donetsk.
Le milizie filo-russe riportano di un nuovo attacco dell’esercito ucraino, ma il governo di Kiev nega i combattimenti, denunciando a sua volta due attacchi contro postazioni della Guardia nazionale.
Su entrambi i fronti si cercano combattenti: decine di poliziotti sono passati dalla parte degli insorti a Luhansk al termine di un’irruzione nel comando di polizia, mentre la televisione ucraina mostra alcuni volontari che si arruolano nelle forze armate.
Il governo di Kiev – ha detto il Presidente ucraino Turcinov – non può quasi più contare su poliziotti capaci di adempiere i propri doveri nelle regioni separatiste.