La Confederazione dice “no” al salario minimo di 22 franchi l’ora, oltre 18 euro. Se fosse andata in modo diverso il Paese avrebbe avuto il minimo sindacale più alto del mondo.
Il testo aveva bisogno della doppia maggioranza degli elettori e dei 26 cantoni della Confederazione per essere
approvato.
Chi ha votato “sì” lo ha fatto perché riteneva che il paese potesse sopportare questa misura.
Se avessero vinto i “sì” la Svizzera avrebbe avuto un salario minimo mensile pari a 3300 euro.
Era di altro avviso la confindustria: “Si tratta del secondo rifiuto di un’ingerenza statale negli stipendi che continueranno ad essere negoziati personalmente fra il salariato e l’impresa”.
A novembre era fallita invece la consultazione che chiedeva di bloccare i salari dei grandi manager che non avrebbero dovuto essere più di dodici volte superiori a quelli dei propri operai.