“A queste condizioni non ci stiamo”: anche Stoccolma, dopo i dubbi emersi a Londra, si schiera contro la proposta di acquisizione di AstraZeneca da parte di Pfizer.
Il gruppo farmaceutico, nato 15 anni fa da una fusione anglo-svedese, ha già respinto al mittente numerose offerte, ma le voci di corridoio danno gli americani in procinto di tornare alla carica e stavolta i vertici di AstraZeneca potrebbero cedere.
Per questo motivo numerosi ministri svedesi hanno chiesto agli azionisti di dire no a quella che considerano una “scalata semi-ostile”.
Il governo è preoccupato per l’eventuale impatto occupazionale: Pfizer ha promesso di mantenere il 20% del personale di ricerca dell’eventuale risultato della fusione in Gran Bretagna.
Il che, visti i numeri assoluti, può significare solo un taglio tra gli oltre 5.000 dipendenti di AstraZeneca in Svezia.