Virus Mers, il vaccino non c'è, igiene per combatterlo

2014-05-13 17

Il virus Mers è considerato un “cugino” più letale ma meno contagioso della Sars.
Identificato per la prima volta in Arabia Saudita è stato battezzato con il nome di Sindrome Respiratoria del Medioriente.

Dalla su apparizione, settembre 2012 a oggi, secondo l’ultimo rapporto dell’Oms, i casi di contagio sono stati 496.

Matthew Freiman, University Meriland:

“Può salire in aereo e viaggiare intorno al mondo, deve solo trovare la persona giusta da infettare. A quel punto, atterrando in qualsiasi parte del mondo, la vittima lo trasmette”.

È nella penisola araba che tutti i casi confermati da analisi di laboratorio si sono manifestati.

L’Arabia saudita è il Paese più colpito, nei Paesi vicini, in arancione, sono raccomandate tutta una serie di precauzioni.

Il virus, contratto nella penisola arabica, è stato trasportato dai malati in altre regioni del mondo. Ci sono stati dei casi in Francia, Regno Unito e Egitto.

Anche i due americani infetti, hanno contratto il virus in Arabia Saudita.

Anne Schuchat, USA Servizio sanitario pubblico:

“Il protocollo per trattare le persone infette, prevede l’isolamento in una camera speciale, che è pulita e disinfettata regolarmente.
Condizioni che non esistono ovunque ed è per questo che la diffusione è piû veloce in alcune strutture sanitarie”.

Le misure d’igiene sono l’unico modo di bloccare il contagio, non esiste al momento un vaccino, che è in fase di sperimentazione.

Matthew Freiman, University Meriland:

“Il vaccino produce anticorpi neutralizzanti negli animali, lo stiamo testando nei topi e altri animali che non sono primati, per vedere la reazione prima di provarlo nell’uomo”.

Molti malati hanno contratto il virus negli ospedali dell’Arabia Saudita, l’Organizzazione mondiale della salute raccomanda in ogni modo di evitare il contatto oon i camelli, che insieme ai pipistrelli potrebbero veicolare la malattia.