L’Unione europea non riconosce alcuna legittimità ai referendum che si sono tenuti nelle regioni separatiste dell’Ucraina orientale: lo ha ribadito Herman Van Rompuy, il Presidente del Consiglio Europeo, in visita a Kiev. Per Van Rompuy la via per metter fine alle tensioni è chiara:
“La tenuta di elezioni libere e corrette il 25 Maggio sarà un passo importante per uscire dalla crisi. Chiedo a tutte le parti politiche di supportare pienamente questo processo.”
“Non vi devono essere interferenze esterne”, ha aggiunto riferendosi alla Russia, contro la quale Bruxelles ha deciso proprio nelle stesse ore di varare una nuova serie di sanzioni.
Anche per il premier ucraino facente funzioni, Arsenyi Yatsenyuk, le responsabilità di Mosca sono evidenti:
“La Russia deve smettere di appoggiare i terroristi e deve dire loro di deporre le armi e liberare gli edifici occupati. La Russia deve smettere di finanziarli, dopodiché tornerà la pace in Ucraina”.
Yatsenyuk, che oggi ricambierà la visita recandosi a Bruxelles con tutto il governo, ha menzionato anche un dialogo nazionale, con tutte le parti del Paese: un tavolo che dovrà discutere cinque punti fondamentali, comprese le riforme costituzionali, ha precisato.
La corrispondente di Euronews:
“Le speranze per uscire dalla crisi ora sono rivolte principalmente alle elezioni presidenziali del 25 Maggio. Nei prossimi giorni il governo ucraino si prepara ad avviare un dialogo nazionale – anche con i rappresentanti dell’Est – sul decentramento e l’estensione dei poteri attribuiti alle regioni”.