Accolto in patria come un eroe o un calciatore, Conchita Wurst si gode il trionfo: il drag queen austriaco ha vinto un festival molto politico, e il suo successo viene in queste ore sventolato in direzione di Mosca e raccontato come “una vittoria sull’intolleranza”: lo hanno detto in tanti, a partire dal presidente austriaco hans Fischer.
La folla all’aeroporto di Vienna in qualche modo dimostra che qualcuno l’ha guardata, la competizione canora, o almeno se ne parla. Insomma, un minimo di interesse l’Eurovision quest’anno l’ha suscitato.
“Ieri non è stata una vittoria solo per me, è stata anche una vittoria per tutte le persone che credono in un futuro senza discriminazioni, un futuro basato sulla tolleranza e il rispetto. E questo va al di là delle frontiere e non ha nulla a che fare con l’Est o l’Ovest”.
C‘è chi fa osservare il paradosso del televoto in Russia, che avrebbe messo Conchita al terzo posto, mentre la giuria tecnica gli ha votato pesantemente contro.
Ma non è dato sapere quanti abbiano effettivamente partecipato al televoto: nè in Russia, nè altrove.
Più seguito in alcuni Paesi, molto meno in altri (in Italia uno share appena superiore all’8% per la finale), l’Eurovision song contest dà appuntamento per l’anno prossimo in Austria.