La Corte di Giustizia ha annullato la direttiva europea che istituisce lo scambio di informazioni tra gli Stati membri per individuare i responsabili delle otto infrazioni stradali più pericolose (dall’eccesso di velocità alla guida in stato di ebbrezza, dal passaggio col rosso al mancato uso del casco), ma ne ha salvaguardato gli effetti pratici. Resta quindi in piedi il regime di “multe senza frontiere”.