Borroso: per governare l'Europa ci vuole pazienza

2014-05-01 1

Si è trattata di una delle ultime visite uffiiciali di Jose Manuel Barroso negli Stati Uniti prima della fine del mandato alla fine di quest’anno.
Oltre Atlantico ha incontrato i membri del Congresso e della Corte suprema, ricevendo un ambito riconoscimento, Atlantic Council’s Distinguished Leadership Award.
A 10 anni dall’ allargamento a est dell’Unione europea, Barroso ha dichiarato che l’evento ha migliorato la sicurezza europea e ha reso i 28 più forti.

euronews:

-Presidente, parliamo delle relazioni tra Stati Uniti e Europa. C‘è stato lo scandalo degli ascolti illeciti dell’Agenzia di sicurezza nazionale, che ha avuto una vasta eco in Europa, i negoziati sul Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti sono complessi e c‘è molta resistenza da ambo le parti. A che punto siamo,s eocndo lei?

José Manuel Barroso:

“È importante capire che il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti può determinare una vera trasformazione dello scenario economico globale, perché la relazione Usa-Ue è in assoluto la maggiore in termini commerciali e di investimenti.
C’erano e ci sono punti interrogativi, come l’attività dell’Agenzia di sicurezza nazionale, è un prrblema molto serio e abbiamo espresso le nostre preoccupazioni al partner americano in modo fermo e deciso. Ma senza interromepre il dialogo”.

-L’Ucraina: ilpresidente Putin sta cavalcando un’onda di grande popolarità in russia e le sanzioni non hanno cambiato granché finora.
Quando vedremo qualche reazione alle sanzioni, quando la Russia comincerà a sentirsi minacciata?

“Il nostro obiettivo è mostrare a Mosca che è fondamentale fare un passo indietro, cosa che finora non ha fatto.
Mosca può fare almeno due cose: fare un appello ai separatisti che nella parte orientale del Paese stanno seminando disordine perché cessino queste azioni e mettano giù le armi.
E altra cosa: ritirare la decisione varata dalla Duma di autorizzare l’uso della forza in Ucraina”.

– Sta per lasciare la presidenza della Commissione europea, come si sente? Qual‘è stato il migliore risultato e quale il più grande errore?

“Il fatto che in questi momenti difficili siamo riusciti a tenere l’Europa unita, aperta e pure più forte, ha un grande significato e mostra che l’Europa è più forte delle forze disgregatrici. E sono fiero del contributo dato dalla Commissione.

– C‘è un’alta probabilità che lei conosca il suo successore personalmente. Ha un consiglio da dare?

“Solitamente chi succede a qualcuno non ha voglia di ascoltare i consigli di chi lo ha preceduto, ma se posso permettermi, direi al mio successore di avere pazienza. Non è facile presiedere la Commissione europea, che conta 28 membri, e lavorare insieme agli Stati membri, il Consiglio e il parlamento europeo. Per cui bisogna avere molta pazienza e determinazione, essere preferibilmente in buona salute, ma soprattutto bisogna avere una grande passione per l’Europa. Se si ha questa passione e un bel po’ di pazienza, si può riuscire”.

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