Tregua armata a Slaviansk. Le autorità filorusse della città orientale ucraina hanno fatto sapere che le trattative per il rilascio degli osservatori militari occidentali riprenderanno solo in caso di abolizione delle nuove sanzioni che l’Unione europea ha imposto contro cinque leader delle forze di autodifesa filorusse.
In queste ore non si registrano scontri, ma a Slaviansk la tensione resta alta e c‘è chi comincia a non poterne più:
“Sono assolutamente a favore di un’Ucraina unita – dice un ragazzo – A essere sinceri ne ho abbastanza di tutto quello che sta accadendo. Le attività economiche sono ferme, la gente ha paura di uscire, di camminare per strada. La maggior parte dei negozi è chiusa. Vorrei che tutti si dessero una calmata, ma non vorrei andare con la Russia, sarebbe meglio restare ucraini”.
Un uomo, invece, dice:
“Sono al 100% per i separatisti di Slaviansk. Se penso a quello che succede adesso a Kiev vi dico che sono anche favorevole alla secessione, così almeno quelli di Kiev non potranno venire qui. Ogni giorno ci danno del bandito, del terrorista, non li posso più sentire”.
A Donetsk gruppi di autodifesa filo russi avrebbero catturato un gruppo di estremisti del partito dell’ultradestra filo nazista Pravi Sektor. Mentre a Lugansk i secessionisti hanno preso il controllo del palazzo dell’amministrazione regionale.
Intanto sono stabili le condizioni di Gennady Kernes. Ieri il sindaco di Kharkiv, che inizialmente si era dichiarato a favore del referendum sull’autodeterminazione per poi ritrattare, era stato ferito alla schiena. I È stato trasferito in un ospedale Haifa, nel nord d’Israele.