Mosca alza i toni, Kiev ritira le truppe nell’est e Washington minaccia nuove sanzioni. Parole di guerra nella partita a tre sulla crisi ucraina.
Secondo la Casa Bianca, la Russia non scoraggia le milizie armate nell’Ucraina orientale e non ha assunto un singolo passo per aiutare l’attuazione dell’accordo di Ginevra.
“Il tempo per cambiare rotta si sta esaurendo. Il Presidente Putin e la Russia sono di fronte a una scelta – ha detto John Kerry – Se la Russia farà un passo indietro, la comunità internazionale, tutti noi, saremo soddisfatti. Se non lo farà, il mondo farà in modo che i costi per la Russia potranno solo crescere”.
Le accuse di interferenza sono infondate per il ministro degli Esteri russo che definisce criminale l’intervento dell’esercito ucraino nell’est.
“I nostri alleati americani – ha dichiarato Serghei Lavrov – possono e devono usare tutta la loro influenza per costringere le attuali autorità di Kiev non solo a riconoscere, ma ad assumersi la responsabilità di ciò che sta accadendo”.
Per il Cremlino, Stati Uniti e Europa hanno tentato di organizzare in Ucraina un’altra ‘rivoluzione colorata’ al solo scopo di danneggiare la Russia. Toni da Guerra Fredda.