Lo scontro tra il potere esecutivo e quello giudiziario in Turchia vive un nuovo capitolo. La Corte costituzionale di Ankara ha annullato alcune parti della contestata legge, adottata a febbraio, che mette la magistratura sotto il controllo del governo.
La decisione apre scenari ancora difficili da prevedere, visto che la norma aveva già permesso l’esplusione di alcuni giudici dal Csm turco. Ai nuovi membri che li hanno già sostituiti l’opposizione chiede di dimettersi per ragioni etiche.
La sentenza arriva dopo quelle che hanno rimosso il blocco di Twitter e Youtube imposto dal governo e viene descritta dai giornali come una bomba che scuote Ankara. Alcuni ministri affermano che è necessaria una nuova Costituzione.
In Parlamento, la discussione del disegno di legge voluto dall’Akp era stata particolarmente accesa e l’11 gennaio si era arrivati alla rissa.
Il governo è stato colpito negli ultimi mesi da vari scandali e accuse di corruzione, in seguito ai quali il premier Erdogan ha rimosso migliaia di dirigenti, poliziotti e magistrati, fra cui i titolari delle inchieste anti-corruzione.