Nuovi segnali di aggiustamento dalla bilancia commerciale tedesca che di certo faranno piacere al resto della zona euro.
Anche a febbraio le esportazioni hanno osservato un calo, dell’1,3% questa volta, a causa delle turbolenze nei mercati emergenti e delle tensioni per la situazione in Crimea.
L’import, al contrario, è cresciuto fino a toccare un valore complessivo di 77,6 miliardi di euro, il massimo dalla riunificazione.
Merito di una domanda interna molto solida (consumi privati e investimenti delle aziende) la quale, secondo gli analisti, sosterrà a sua volta l’export degli altri Stati membri di Eurolandia e farà da traino per la crescita della Germania di quest’anno.