Lungo dibattito parlamentare a Madrid sul referendum per l’indipendenza della Catalogna.
Scontato il no della stragrande maggioranza dei parlamentari alla possibilità di cedere al parlamento locale la competenza sulla convocazione della consultazione popolare.
Nel suo intervento, il premier Mariano Rajoy ha messo in guardia sui rischi del processo indipendentista.
“Come presidente del governo – ha dichiarato Rajoy – sono e sarò il presidente di tutti. Difendo la permanenza della Catalogna in Spagna perché non posso pensare a una Spagna senza la Catalogna e non posso pensare alla Catalogna fuori dalla Spagna e fuori dall’Europa.”
Ma per i rappresentanti dei partiti catalani che sostengono il referendum, la bocciatura da parte del Parlamento spagnolo non fermerà il percorso verso la secessione. E non ci vorrebbe molto per renderlo ammissibile.
Secondo Marta Rovira, “è facile immaginare un patto politico come quello britannico sul voto per l’indipendenza della Scozia. Bastano un tavolo, due sedie, carte e penna, la volontà politica e molta sensibilità democratica.”
Il governo catalano ha intenzione di convocare il referendum per il 9 novembre. Secondo i sondaggi, l’80% dei catalani è a favore della possibilità di esprimersi sull’indipendenza.